7 COLLABORATORI CHE MAI DOVRESTI AVERE IN SALONE

Un articolo di Marco Bussa

25 Ottobre 2016

Musoni, approssimativi, comodi, so tutto io, pettegoli, poco educati, ritardatari cronici

Pessimi collaboratori Marco Bussa

Ti é mai capitato di andare al ristorante e hai mangiato straordinariamente bene, ma esci meno soddisfatto per colpa di un servizio “spigoloso” e poco accomodante? Sei mai entrato in un negozio per comprare un qualcosa, ma poi non hai acquistato perché la commessa era per niente simpatica? Beh a me é successo diverse volte, forse perché abito in Liguria che é notoriamente patria di commercianti simpatici e disponibili e quando mi accade evito di comprare e tornare in quel posto.

Sempre più clienti mi dicono che hanno problemi con i collaboratori e come possono selezionare nuovi senza avere sorprese. L'ideale sarebbe “metterli alla prova” finché si è in tempo, magari nel periodo di prova. Come Capirlo? SFIDALI e valutali subito su queste tematiche. Ed è per questo che oggi voglio consigliarti i 7 collaboratori che NON dovresti avere in Salone (o per lo meno l'atteggiamento che questi dovrebbero non avere):

  1. I “musoni”. Un bel sorriso é la più potente arma di marketing che un commerciante abbia: è capace di cambiare l'energia e lo stato d'animo di chi lo circonda, anche se questo non vede l'ora di buttarti addosso tutti i suoi problemi. E poi tutti abbiamo voglia di essere accolti da un bel sorriso quando entriamo in un posto dove ci prendiamo cura di noi stessi.

  2. Gli approssimativi. Quando un parrucchiere svolge il proprio mestiere ha il potere di entusiasmare e rendere la giornata migliore della persona a cui sta facendo il servizio, però ha anche il potere di rendergliela un inferno se sbaglia taglio, colore o trattamento. Dunque, se vogliamo essere veramente parrucchieri di successo, dobbiamo pretendere dai nostri collaboratori la massima attenzione ai processi e la stessa propensione all'eccellenza che abbiamo noi. Noi tutti in salone dobbiamo diventare degli ESPERTI in quello che siamo chiamati a fare, anche se si tratta di lavatesta, perché è un qualcosa che condiziona tutti i servizi successivi e spesse volte è banalizzare.

  3. I “comodi”. Nella vita e soprattutto nel nostro settore chi è comodo prima o poi si troverà senza un lavoro. Senza innovazione non c'è evoluzione, senza evoluzione finisce la passione. Non c'è spazio in azienda per chi, ad un corso pagato dal titolare, possa dirti cose come ” è troppo distante”,”non mi accompagna nessuno”,”devo stare col mio ragazzo” o chi la mattina del corso ti manda il classico SMS (o peggio ancora ti fa chiamare da un genitore) “ho la febbre non posso a andare..”. Non perdere tempo con chi racconta scuse perché in realtà non ha voglia di fare: chi non vuole crescere non può far parte del team di un PARRUCCHIERE DEL FUTURO, anche perché il rischio é che influenzi qualcun altro che è sempre stato serio .

  4. I “so tutto io”. Se incontriamo qualcuno che, pur avendo maturato una certa esperienza, decide di non mettersi più in gioco e da non esser più umile da capire che entrando in u nuovo sistema di lavoro, con nuovi clienti e colleghi, nuovi prodotti ecc., non capisce che dovrà modificare alcune abitudini e/o comportamenti, allora non fa per voi. Sarà sicuramente un elemento che creerà tensioni perché si sentirà superiore, al di sopra di tutti.

  5. I pettegoli. Questa tipologia è assai frequente da incontrare. C'è un piccolo problema: le clienti ci mettono veramente poco ad accorgersi di questo tipo di situazione e logicamente diventano consapevoli che se si parla male di qualcuno che frequenta o no il salone, la stessa sorte potrebbe toccare a lei quando non è presente. La paura di essere oggetto di giudizio e soprattutto di poter essere giudicata negativamente, cavalcando qualche stupida chiacchiera, potrebbe indurla a NON tornare e a cambiare parrucchiere. Bloccate subito sul nascere qualsiasi collaboratore inizi a prendere questa pessima abitudine.

  6. I poco educati. Una delle cose inaccettabili alle quali assisto quasi quotidianamente durante il lavoro all'interno dei saloni è proprio quello di veder rispondere con maleducazione e poco tatto alla richiesta di informazioni delle clienti su servizi o trattamenti. Eppure la cliente ha l'assoluto diritto di conoscere che cosa sta comprando o che servizi offre il salone e il compito nostro è di essere a completa disposizione per spiegare anche quello che a noi potrebbe sembrare scontato. Se trattate con sufficienza le persone si sentiranno stupide e la prossima volta eviteranno di chiedere. Ricorda: le persone comprano ciò che hanno capito e digerito, non comprano per i nostri bisogni, ma per i loro e comprano quando c'è fiducia e rispetto.

  7. I ritardatari cronici. Ultimo, ma non in ordine di importanza sono quelli con il problema perenne della puntualità. È un punto che potrebbe sembrare banale eppure se non agisci, rischi che gli altri collaboratori arrivati sempre puntuali, si sentano in dovere di prendersi altre libertà, in quanto meritevoli per una cosa che dovrebbe essere solo normalità. Inoltre se lasci passare senza puntualizzare, la tua figura di leader viene intaccato.

Da oggi hai già tutto quello che ti serve per cambiare la tua vita e diventare un PARRUCCHIERE DEL FUTURO.

Che la FORZA sia con te..

Marco

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Un articolo di Marco Bussa

MARCO BUSSA:

Aiuto i parrucchieri che vogliono crescere, imparare e migliorare, ad avere un vantaggio competitivo sul mercato in modo che guadagnino più soldi per non essere più schiavi del loro salone e per avere più tempo da dedicare alle Cose o Persone che Amano.

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